SANT’AMBROGIO E FIRENZE

Santi milanesi a Firenze?? Se ne può ancora trovare qualche traccia.
La più importante è quella costituita da un documento storico tra i più antichi della città. Nell’anno 393, Ambrogio, allora vescovo di Milano, era a Firenze. Fu lui che consacrò la chiesa di San Lorenzo, quella stessa chiesa che venne poi ricostruita nel XI secolo e poi nuovamente costruita da Brunelleschi per diventare la chiesa della famiglia Medici. L’orazione pronunciata dal santo milanese è conservata tuttora nella biblioteca Laurenziana ed è grazie a questa consacrazione scritta che veniamo a sapere che la prima chiesa di San Lorenzo (che all’epoca si trovava appena fuori dalle mura) fu costruita grazie al contributo di una donna, una tal Giuliana, ebrea convertita, che aveva fatto un voto a San Lorenzo promettendo che se fosse rimasta incinta avrebbe fatto costruire una chiesa in suo onore.
La presenza di Sant’Ambrogio a Firenze verso la fine del IV secolo è in effetti documentata. Sembra che il santo si sia trattenuto in città per più di un anno. Durante questo periodo sarebbe stato lui stesso a suggerire la costruzione ottagonale del Battistero, sul modello di un battistero milanese.
A Firenze c’è anche una chiesa dedicata a Sant’Ambrogio. Di quella chiesa non si hanno notizie prima dell’XI secolo, ma secondo una tradizione popolare la chiesa sarebbe stata edificata in suo onore proprio poco dopo la partenza di Ambrogio da Firenze nel 394.
Durante la sua permanenza in riva all’Arno Ambrogio conobbe e incoraggiò un giovane fiorentino da poco convertitosi al cristianesimo: Zanobi, colui che poi divenne vescovo della città nonché uno dei santi protettori di Firenze.
Nella Via del Trebbio c’è una colonna. Questa colonna fu eretta in quel luogo all’inizio deI XIV secolo a ricordo di un cruento scontro avvenuto proprio lì tra gli eretici patarini e la Società di Santa Maria, una società fondata da San Pietro martire per combattere militarmente gli eretici. La colonna è sormontata da un elaborato capitello decorato con il tetramorfo sulla cui sommità è una croce. Alla base del capitello c’è un’iscrizione oramai illeggibile. Ma verso la fine del XVI secolo, il Borghini riusciva ancora a leggere quell’iscrizione ed è lui stesso a riportarne il testo:
“Sanctus Ambrosius cum Santo Zenobio propter grande misterium hanc crucem hic locaverunt et in MCCCVIII noviter die X augusti reconsacrata est.P.D Francisc.Flor. Episcopum una aliis episcopis M”.
Secondo l’iscrizione dunque quella colonna non fu posta nel 1308, bensì 900 anni prima da Sant’Ambrogio e San Zanobi che insieme combattevano non l’eresia bensì il paganesimo, ancora piuttosto frequente nella Firenze di fine IV secolo. A due passi da quella colonna si trova oggi infatti la piazza di Santa Maria Novella che, sembra, fu un tempo un antico circo romano nel quale si praticavano non meglio identificati giochi pagani immorali
La colonna sarebbe stata dunque eretta a fine IV secolo da Sant’Ambrogio e San Zanobi, dopodiché, a ricordo di quello scontro che vide la fine definitiva dell’eresia patarina, fu deciso di riconsacrare la colonna per ricordare come la fede cristiana autentica avesse avuto ragione dell’eresia come già era successo nei confronti del paganesimo…

102683500_1435254209990323_4117091673396130821_n 103365603_1435254629990281_6414566184756228667_o

SANT’AMBROGIO E FIRENZEultima modifica: 2020-08-31T09:40:21+02:00da raffaello115
Reposta per primo quest’articolo