IL PIU’ FIORENTINO TRA I MONUMENTI

C’è un monumento a Firenze che ha un tasso di fiorentinità superiore a qualsiasi altro, ed è il Battistero. Di nessun altro monumento si hanno notizie così incerte e fumose, con il Villani che nella sua “Cronica” ci assicura che sia sorto sulle fondamenta di un tempio dedicato a Marte, con le notizie che vorrebbero farne risalire l’origine all’epoca paleocristiana. Si è difatti ipotizzato che possa esser stato Sant’Ambrogio, Vescovo di Milano, in visita a Firenze nel 393, a suggerirne la forma ottagonale.
Il più fiorentino dei monumenti avrebbe dunque origini lombarde nella struttura, una struttura che di certo dovette essere molto più piccola dell’attuale. Ma quando a partire dall’anno 1000 tutta l’Europa cominciò, secondo le parole del cronista Raoul le Glabre “a rivestirsi di un candido mantello di chiese”, a Firenze non si pensò a edificare una più bella cattedrale, bensì un più bel battistero, Sorse così verso la metà del secolo quello che Dante ebbe a chiamare “il mio bel San Giovanni”. Sì, perché per i fiorentini quello non è semplicemente il Battistero, ma è il nostro Bel San Giovanni, è il tempio dedicato al principale dei santi protettori fiorentini,

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Con il suo rivestimento marmoreo che dà di fatto inizio al romanico fiorentino, s’inizia a vedere sui suoi muri esterni quell’incrocio di geometria e cosmogonia, matematica e filosofia, architettura ed estetica che andrà a informare tutti i seguenti monumenti di questa città: la nuova cattedrale, il campanile, Santa Maria Novella e tutti quegli edifici che si andranno poi nel tempo edificando a Firenze saranno tutti più o meno diretti discendenti di quelle forme.
E anche la decorazione musiva e statuaria andrà nei secoli ad occupare le migliori forze dell’arte fiorentina, con la prima vera scuola di pittori locali che sorgerà proprio sui palchi della cupola interna, con Cimabue e Giotto che detteranno i loro principi, per proseguire poi con le porte bronzee (anzi, in ottone fino) cesellate da Andrea Pisano prima e da Ghiberti poi. Ci volle oltre mezzo secolo per realizzare quelle due porte, mezzo secolo durante il quale Ghiberti si avvalse della collaborazione di tutti quegli artisti destinati poi a scolpire edificare o dipingere il Rinascimento fiorentino: Donatello, Rossellino, Pollaiolo, Michelozzo, Paolo Uccello…

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Per questo, più della Cupola e della Torre di Arnolfo, più di qualsiasi altro monumento, non c’è niente di più fiorentino a Firenze che il Battistero ed è motivo di orgoglio per ogni fiorentino aver ricevuto il battesimo nel suo bel San Giovanni. Come Dante..

IL PIU’ FIORENTINO TRA I MONUMENTIultima modifica: 2020-05-04T08:13:59+02:00da raffaello115
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