Questo è un quadro conservato nel Museo di Minneapolis, nel Minnesota fu dipinto, non si sa bene per chi, verso la metà del ‘500 da Giorgio Vasari che vi ha raffigurato sei poeti toscani di eccellenza: il fiorentino Guido Cavalcanti, Dante Alighieri, anch’egli fiorentino; seguono poi: Giovanni Boccaccio (presumibilmente nato a Certaldo), Francesco Petrarca, aretino di nascita, nato da genitori fiorentini, apolide per vocazione, Cino da Pistoia e Guittone d’Arezzo.
Non si bene chi fosse il beneficiario di questo quadro, ma di certo doveva essere un qualcuno che ammirava quei poeti, quei poeti che pure, alla metà del ‘500 erano già piuttosto datati… Ma l’ignoto committente volle comunque avere per se, forse nella sua camera, una specie di poster nel quale vedere raffigurati i suoi poeti preferiti.
Magari avrebbe potuto aggiungercene anche altri, sia precedenti che posteriori: per esempio Folgore da San Gimignano, il senese Cecco Angiolieri, il fiorentino Leonardo Dati, il fiorentino Luigi Pulci (ritratto di profilo da Filippino Lippi), e il naturalizzato fiorentino Agnolo Ambrogini da Montepulciano, conosciuto anche come il Poliziano (qui ritratto dal Ghirlandaio) senza dimenticare poi i bellissimi versi di Michelangelo, che se non era proprio un poeta di professione, conosceva l’arte del poetare meglio di molti poeti. E anche in seguito furono tanti i fiorentini che si esercitarono con profitto nella difficile arte di versificare.
Tutto questo per ricordare come la letteratura e soprattutto la poesia, abbiano giocato un ruolo importante nella crescita culturale di Firenze, quella che poi portò al rinascimento…