DAL GENIO DI MASACCIO

Agli Uffizi pochi fanno attenzione a questa splendida Madonna del Solletico, eseguita da un giovanissimo Masaccio verso il 1426, cioè contemporaneamente agli affreschi della Cappella Brancacci.
Con questa Madonna il committente, Antonio Casini, celebrava la sua elevazione a cardinale.
Masaccio viceversa, aveva all’epoca 24/25 anni ma stava già affermandosi come uno degli artisti di spicco a Firenze. Con questa sua Madonna, Masaccio riportava la pittura sugli stessi livelli della scultura. Già da qualche anno infatti Donatello stava iniziando a dotare le sue madonne di un’umanità che non si era mai vista prima, distaccandosi in questo modo dalle precedenti raffigurazioni che volevano la Vergine Maria rappresentata come la Madre di Dio. In pittura viceversa imperava ancora lo stile gotico-internazionale: le Madonne di Lorenzo Monaco ma anche quelle del suo sodale Masolino, erano ancora permeate di quell’aura divina che le allontanava dalla realtà al fine di concedere loro lo “status” di Madre di Dio. Questa di Masaccio sembra viceversa una madre colta nell’attimo di giocare teneramente con il proprio figlio, come farebbe una normale mamma.
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Eicke Schmidt, direttore degli Uffizi la descrive con queste parole:
 
“Per le sue piccole dimensioni e la facilità del trasporto è facile immaginare che questa Madonna fosse utilizzata come oggi faremmo con un tablet; è probabile che il cardinale la portasse sempre con sé, da una stanza all’altra e persino in viaggio, per la sua preghiera e meditazione privata. È un concentrato di bellezza che ispira fede e speranza, ma anche carità e misericordia; quel solletico è un gesto fresco, osservato nel momento stesso della sua natura, come fosse un video su TikTok”.(Eicke Schmidt)
DAL GENIO DI MASACCIOultima modifica: 2021-06-25T00:37:25+02:00da raffaello115
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