SAN MINIATO AL MONTE

La chiesa che vi propongo non ha bisogno di presentazioni. E’ già celebre così com’è. Purtuttavia mi piace sottolineare come l’autore di questa foto, Enrico Fontanelli, sia stato bravo non solo nel cogliere una così suggestiva inquadratura, ma anche a… “a farci sentire come se fossimo lì”.

La scalinata monumentale di accesso è un falso storico relativamente recente (un secolo e mezzo fa, credo…) eppure è una scalinata che aggiunge imponenza alla costruzione. E’ come se percorrendola stessimo davvero recandoci in pellegrinaggio verso la meta della salvezza. E la meta è proprio lì, dietro quella splendida facciata semplicemente spartita in geometrica poesia, secondo calcoli matematici che ci riportano alla perfezione. Infatti è proprio la matematica ciò che in questo mondo più si avvicina alla divinità, in quanto la matematica, al pari di Dio, è un qualcosa di perfetto. Per questo che l’unica immagine iconica della facciata, il piccolo mosaico, è quasi pleonastico, poiché Dio Padre è già lì, nella perfezione dei numeri, della geometria, della trigonometria, dell’algebra… L’arte a Firenze è un’arte matematica, basata sul rigore scientifico, un’arte che è andata ad appoggiarsi sugli studi scientifici della matematica, della geometria e anche dell’ottica. Si dice per esempio che Brunelleschi deve aver letto una qualche traduzione in volgare dei trattati di Alhazen, medico, filosofo, matematico, fisico ed astronomo arabo. Così come di certo doveva avere una certa familiarità con gli scritti di Democrito… E sugl’insegnamenti di costoro Brunelleschi avrebbe poi elaborato la sua prospettiva lineare…

Ebbene, qui in San Maniato si stanno facendo già i primi esperimenti in tal senso. Nella foto Enrico Fontanelli, oltre a riprendere puntualmente la poetica teologia della facciata ne potenzia la visione riprendendo anche parte della monumentale scalinata.

Davvero una bella foto fatta con intelligenza, con un gran istinto e con l’amore per la propria città!

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