ED ECCO A VOI… VIA TOSINGHI!

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Nel 1866, i fiorentini lo sanno bene, all’indomani dello spostamento della capitale del Regno d’Italia da Torino a Firenze, si decise di procedere al cosiddetto “risanamento” del centro storico cittadino.
Quando si pronuncia la parola “risanamento” accostandola ai lavori che furono effettuati in quel periodo noi fiorentini storciamo il naso. Molti di noi riconoscono che alcune cose buone furono fatte (Le Rampe, il Viale dei Colli e il Piazzale) molte altre le liquidiamo con un “Sì! Bettroiaio gl’hanno fatto! Accident’a’piemontesi! Ell’era meglio se se la tenean loro la hapitale!”
Questo post non vuol analizzare i motivi politici e pratici che ispirarono quegli sciagurati lavori. Quì vorrei soltanto evidenziare come molti di quei lavori dettero la possibilità di effettuare scavi archeologici nel pieno centro della città. Scavi che, pur condotticon metodologie alquanto antiquate, non solo risultarono proficui per la scoperta di antichi reperti etruschi e soprattutto romani, ma ci dettero anche un quadro abbastanza preciso di come fosse la Florentia romana.
Durante gli scavi fu incaricato l’architetto Corinto Corinti di effettuare alcuni disegni che riproducessero alcuni angoli e monumenti significativi della colonia romana di Firenze. Con quei disegni si fecero poi delle cartoline illustrate la cui vendita servi per finanziare i progetti di ricostruzione del centro storico.
Tra queste cartoline storiche voglio oggi proporvene una: quella che riproduce la centralissima Via Tosinghi così come doveva apparire nel I secolo DC.
Via Tosinghi era infatti già dalla fondazione uno dei decumani minori della città. Naturalmente la sua larghezza era molto inferiore a quella attuale (circa un terzo). Non me la sento nemmeno di assicurarvi che la Via Tosinghi romana fosse esattamente come la disegnò il Corinti. I due fusti di colonne che vi ritrovò gli suggerirono che la strada potesse essere porticata, ma se lo fosse stata davvero oppure no… Il buon corinti non lo poteva immaginare (e nemmeno noi). Purtuttavia mi piace immaginare questa Florentia romana, con queste strade strette, questa specie di Pompei (anche le sue dimensioni erano più o meno le stesse della sfortunata città campana) andata semidistrutta dalle invasioni ostrogote e poi longobarde, e sulla quale sono andate poi sovrapponendosi le successive costruzioni medievali, Rinascimentali, manieriste… fino ad arrivare… Al troiaio di oggi… Ma tant’è! Il Signorini e il suo amico Diego Martelli commentavano un giorno quei lavori con il seguente scambio di opinioni:
“Cosa fai, piangi per quelle cose che stanno buttando giù?”
“No! Piango per quelle porcherie che stanno tirando su!”
ED ECCO A VOI… VIA TOSINGHI!ultima modifica: 2021-01-26T07:45:21+01:00da raffaello115
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