MICHELANGELO BUONARROTI IL GIOVANE

L’11 DI GENNAIO DEL 1646 MORIVA A FIRENZE MICHELANGELO BUONARROTI. Non sto ovviamente parlando del grande artista, ma di un suo pronipote, colui che gli storici chiamano convenzionalmente Michelangelo Buonarroti il Giovane.
E’ noto che la proverbiale tirchieria di Michelangelo e la sua avidità non erano dettate da egoismi di tipo mondano. Michelangelo visse una vita da miserabile pur guadagnando cifre favolose. Il suo intento era quello di ridar lustro al nome della sua famiglia, una famiglia piccolo borghese caduta in disgrazia all’epoca di suo nonno e che grazie a Michelangelo divenne poi una famiglia aristocratica di Firenze.
Buonarroto, fratello minore di Michelangelo, morì lasciando un figlio, di nome Lionardo. Le possibilità per un riscatto sociale della famiglia Buonarroti furono così riposte nei soldi e nei successivi investimenti che Michelangelo riuscì a fare in vita sua e nella prole che il giovane Lionardo avrebbe generato per la continuazione della famiglia.
Lionardo, la cui famiglia era stata insignita del titolo di conte palatino, si sposò così con una donna di famiglia aristocratica: Cassandra Ridolfi. E dalla loro unione nacque un figlio a cui non casualmente fu posto il nome di Michelangelo. Era il novembre del 1568, il grande artista era già morto da quattro anni e mezzo.
Michelangelo Buonarroti il giovane fu un grande intellettuale: studiò all’università di Pisa dove conobbe Galileo e conobbe Maffeo Barberini, colui che sarebbe poi diventato Papa Urbano VIII. Diventò amico di Pietro di Cortona. Fu in contatto con i principali artisti e intellettuali della sua epoca, fu poeta e autore di commedie e per un certo periodo ebbe anche una buona familiarità con la corte granducale dei Medici. Ebbe interessi non superficiali per l’arte, per le antichità, s’interessò anche di araldica.  Per la sua casa ebbe i disegni decorativi da Pietro da Cortona e chiese opere al Rubens, fu “operaio” per la facciata di S. Maria del Fiore, sempre impegnato nelle lettere. Fu lui tra l’altro a far pubblicare le poesie di Michelangelo, e per farlo dovette “correggerle”, dovendo spesso cambiare alcune parole e farle terminare in “O” anziché in “A”, affinché non emergesse l’omosessualità del suo celebre prozio.
Nelle due foto vi propongo due immagini di questo personaggio: la prima è un ritratto a olio di Cristofano Allori, la seconda è un busto marmoreo realizzato da Giuliano Finelli (alunno del Bernini). Entrambi si trovano a casa Buonarroti, quella casa che, proprio grazie agl’investimenti economici fatti da Michelangelo Buonarroti il Giovane è diventata una specie di santuario alla memoria di Michelangelo.
allori,_ritratto_di_michelangelo_il_giovane, finelli,_ritratto_di_michelangelo_il_giovane,_1630
MICHELANGELO BUONARROTI IL GIOVANEultima modifica: 2021-01-11T03:10:53+01:00da raffaello115
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