CRISTOFANO ALLORI

CRISTOFANO ALLORI (Firenze, 17 ottobre 1577 – Firenze, 1 aprile 1621)

I suoi lavori passano spesso inosservati al grande pubblico, eppure… Eppure Cristofano Allori, figlio del pittore Alessandro Allori, fu un pittore che godette, durante la sua non lunga esistenza terrena, di gran credito e prestigio presso la corte granducale di Cosimo II dei Medici. “Cristofano Allori è stato un pittore italiano…” recita wikipedia. No! L’Allori è stato molto di più che un pittore. Anzi, nella sua formazione si può dire che il suo interesse per il teatro abbia influito in lui almeno quanto influirono suo padre che lo iniziò al mestiere, e il pittore Gregorio Pagani che gli fu maestro a partire dal 1600. Le sue tele mostrano infatti, accanto a un pacato manierismo e al suo interesse per i colori “alla veneziana”, un grande debito verso il teatro.
Cristofano fu infatti anche attore, cantante, ballerino e coreografo.
Se osserviamo la sua Giuditta con la testa di Oloferne (dipinta verso il 1612 circa) notiamo come l’intera composizione sia assolutamente dominata da un senso coreografico, un “setting” assolutamente teatrale, impreziosito da dettagli di grande virtuosismo come il cuscino sulla destra reso con impressionante realismo.
Nel volto della Giuditta si è soliti identificare quello della sua bella amante, Mazzafirra, mentre, al pari di Caravaggio, l’artista si autoritrattò nella testa mozzata di Golia…
Già durante l’ultimo decennio del XVI secolo, il Cigoli, il Passignano e il Gregori, avevano iniziato a sperimentare a Firenze un nuovo tipo di pittura, una pittura che, senza rinunciare al primato del disegno tanto caro al Vasari, provava a mostrare un maggior interesse verso un uso più ricco e più morbido del colore. Cristofano Allori s’inserì in quella corrente pittorica, una corrente che studiò con attenzione la pittura dei maestri veneziani, ma senza perdere mai di vista le novità del  Barocci e del Correggio. Di questo manipolo d’interessanti artisti l’Allori fu forse il più virtuoso: una tecnica accurata e meticolosa la sua, una tecnica lenta ed elaborata che produsse un numero limitato di opere, quasi tutte di alta qualità.
La Giuditta con la testa di Oloferne la si può ammirare alla Galleria di Palazzo Pitti, ma ne esiste un’altra versione, anch’essa autografa, a Londra.

CRISTOFANO ALLORIultima modifica: 2020-10-17T00:25:54+02:00da raffaello115
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