LEONARDO BRUNI: PROTAGONISTA DELL’UMANESIMO A FIRENZE

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Se ci aggiriamo per le navate e le cappelle della basilica francescana di Santa Croce incontreremo un gran numero di sepolture di uomini illustri: dall’Alfieri al Ghiberti, da Rossini a Niccolini a Luigi Lanzi… Niente di strano: Ugo Foscolo, anch’egli quivi sepolto, considerava questa chiesa come il tempio ove sono “le urne dei forti”.
Tra le tante sepolture, le più ammirate, le più fotografate, quelle ove i turisti si fermano estasiati sono quelle di Galileo e di Michelangelo. Il sepolcro di Leonardo Bruni è invece tra i meno “gettonati”.
Eppure Leonardo Bruni non fu affatto un personaggio minore del suo tempo: il suo contributo fu assolutamente determinante nel formare le coscienze di quell’uomo nuovo che gli storici definiscono “rinascimentale”, un contributo sicuramente non inferiore a quello di celebrati artisti come Leonardo, Michelangelo o Mantegna, oppure come Botticelli, Tiziano o Raffaello.
Forte delle sue conoscenze di greco e di latino il Bruni tradusse e spiegò agli artisti e ai suoi mecenati i libri di Aristotele, di Platone, di Seneca e di Cicerone… Se in molti tendono a considerare Donatello, Brunelleschi e Masaccio come i veri iniziatori del Rinascimento, è necessario aggiungere che, ben prima del San Giorgio di Donatello, ben prima della Cappella dei Pazzi o degli affreschi della Cappella Brancacci, c’erano stati degli umanisti che avevano istradato gli artisti verso quel mondo classico da cui poi questi avrebbero preso le mosse per rinnovare l’arte. Umanisti come Coluccio Salutati, come Poggio Bracciolini, Niccolò Niccoli, Ambrogio Traversari, e dopo di loro ancora il Ficino, Pico della Mirandola, il Pulci, il Poliziano e, appunto, Leonardo Bruni, aretino di nascita (nato quindi in territorio controllato da Firenze) visse a Firenze per quasi tutta la sua vita.
Non so se Gallei e Michelangelo sarebbero rimasti soddisfatti dei monumenti funerari con cui furono celebrati: personalmente credo di no. Si tratta di due monumenti celebrativi pieni di retorica ma non particolarmente accattivanti. Il monumento di Leonardo Bruni invece è perfetto nelle proporzioni, perfetto nel costruire un’assoluta unità tra parti scultoree ed architettoniche, classico, carico di quei principi cari a Cicerone che raccomandava sempre, cioè “varietas et gravitas”… è secondo me il più bello tra i tanti monumenti che adornano le navate della basilica.
Lo eseguì Bernardo Rossellino che lo portò a termine con l’aiuto della sua attivissima bottega nella quale lavoravano i suoi quattro fratelli (in particolare Antonio).
Se il Bruni avesse potuto scegliere a chi affidare il proprio monumento, non avrebbe potuto fare una scelta migliore. Bernardo Rossellino non era infatti soltanto un ottimo scalpellino e un buon scultore, ma, come architetto aveva avuto come mentore nientemeno che Leon Battista Alberti. Figura esemplare di artista, letterato e umanista, l’Alberti è il grande teorico del Rinascimento, i suoi libri, in particolare il “De Re Aedificatoria” costituirono un’autentica bibbia per tutti gli architetti, ma com’è noto, l’Alberti, forse per le sue origini aristocratiche, non amava sporcarsi le mani, non aveva l’abitudine di salire sui ponteggi a dirigere il lavoro dei muratori e a lavorare di cazzuola assieme a loro. Il suo lavoro di architetto si limitava alla fase progettuale e lasciava poi che altri edificassero quanto lui aveva disegnato. Fu così che nell’edificazione del Palazzo Rucellai e nell’edificare l’intera città di Pienza, sia stato proprio Bernardo Rossellino il vero edificatore. Forte così delle conoscenze tecniche acquisite e forte soprattutto del grande bagaglio umanistico trasmessogli dall’Alberti, Bernardo Rossellino diventò forse il più interessante progettista di monumenti funerari di tutta la città. Il monumento a Leonardo Bruni fu probabilmente il primo tra questi: un monumento umanista nel quale è proprio la figura umana ciò che viene messo maggiormente in rilievo grazie anche al sapiente uso delle fasce di porfido addossate alla parete. La base è piena di decorazioni romane, sopra la base il sarcofago con un bellissimo drappo tessuto che sembra vero e sopra il drappo il defunto che giace come addormentato, ma addormentato di un sonno troppo profondo per essere di questo mondo. Bernardo s’impegnò anche nell’eseguire il ritratto di Leonardo, un ritratto somigliante quanto basta, ma non troppo, affinchè non perda quella classicità che vuol imporre al monumento. L’aspetto religioso del monumento, cioè la Madonna con il Bambino, viene confinato nel sottarco, cioè in una posizione più elevata rispetto a quella umana (come è giusto) ma più defilata agli occhi dello spettatore. in questa maniera Bernardo costruisce una specie di piramide di valori, iniziando dal basso con il mondo pagano, per poii salire sul piano umano e infine a quello divino… E al di sopra dell’arco, dipinto lo stemma di famiglia. In questa maniera Bernardo Rossellino ossequia il principio ciceroniano della Varietas in quanto il monumento si compone di architettura, di scultura, di pittura e persino di poesia (se consideriamo i versi elegiaci scritti sul sarcofago); il principio della Gravitas: non riesco a immaginarmi niente di più sobrio e al tempo stesso solenne di questa sepoltura.

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Il sarcofago reca inoltre alcuni versi composti in suo onore (in latino naturalmente) da Carlo Marsuppini, anch’egli colto umanista, anch’egli aretino di nascita, colui che fu destinato a sostituire il Bruni nell’incarico di Cancelliere Dettatore della Repubblica Fiorentina…
« Postquam Leonardus e vita migravit / Historia luget, Eloquentia muta est / ferturque Musas tum Graecas tum / latinas lacrimas tenere non potuisse »
Versi che, con il mio indecente “latinorum” tradurrei più o meno così: “ Da quando Leonardo ci ha lasciati, la storia piange, l’eloquenza è muta e persino le muse greche sembra che non siano riuscite a trattenere le lacrime”.
(Una traduzione in italiano un po’ più accurata della mia non dovrebbe essere difficile, chiunque voglia farsene carico sarà il benvenuto)

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BUON UMANESIMO A TUTTI !!!!

LEONARDO BRUNI: PROTAGONISTA DELL’UMANESIMO A FIRENZEultima modifica: 2020-05-21T01:23:44+02:00da raffaello115
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