BORGO PINTI. PERCHE’?

BORGpinti

Sono molte le strade di Firenze il cui nome non inizia con “Via”, bensì con “Borgo”. Basti pensare a Borgognissanti, Borgo San Jacopo, Borgo San Lorenzo…. Borgo è l’antico nome che si usava per denominare un sobborgo, cioè una piccola comunità sorta all’esterno della cerchia muraria di una città e che con la costruzione di nuove mura veniva incluso nella cerchia urbana. Ciò significa che ogniqualvolta ci troviamo a passare da una strada denominata “Borgo”, quella strada si trovava un tempo fuori dalla città. Questi borghi traevano generalmente il proprio nome dalla chiesa principale di quel piccolo agglomerato suburbano (come nel caso di Borgo San Frediano, Borgo Santi Apostoli, etc.) oppure dalla famiglia principale ivi residente (come Borgo degli Albizi, che però si chiamava anteriormente Borgo di Porta San Piero). Ma allora… Perchè Borgo Pinti? Non si conosce alcuna famiglia fiorentina degna di nota che portasse questo nome.
Per risolvere l’enigma è necessario sapere che un tempo, dopo la costruzione dell’ultima cinta muraria (terminata nel 1333) quando dunque questo borgo era già stato incluso tra le mura cittadine, appena fuori dalla Porta, che non a caso si chiamava “Porta a Pinti”, si trovava un convento di frati: era il convento dei frati Ingesuati di San Giusto. Oggi questo convento, che doveva trovarsi tra l’attuale Via degli Artisti e il Cimitero degli Inglesi, è sparito, ma questo convento era stato per un certo periodo molto famoso poiché i frati Ingesuati erano coloro che a Firenze si dedicavano alla fabbricazione delle vetrate. Molte delle bellissime vetrate del Duomo, di Santa Croce, di Orsanmichele e di Santa Maria Novella, recano i nomi di artisti importanti: Giotto, Orcagna, Ghiberti, Andrea del Castagno… Ma non erano loro gli artefici: questi artisti si limitarono a disegnare i cartoni, dopodiché erano i frati di San Giusto che eseguivano il lavoro materiale, legando con il piombo i pezzetti di vetro colorato: era un lavoro difficile nel quale sembra che questi frati avessero una grande maestria, ma a volte si potevano commettere degli errori e il vetro si spezzava: per questo motivo tutta la zona del borgo e anche attorno alla porta, era piena di vetri dipinti, anzi PINTI, gettati per terra.
Fu così che l’antico borgo menzionato già dal 1100 come “Burgo Fulceraco” (forse a motivo di un personaggio di nome Folco che qui viveva) fu chiamato dai fiorentini Borgo Pinti.

La distruzione della chiesa con l’annesso convento si rese necessaria nel 1529 in previsione dell’assedio degl’imperiali che, d’accordo con il Papa Clemente VII intendevano ripristinare a Firenze la signoria dei Medici. Quella chiesa, al pari di molte altre era troppo vicina alle mura e avrebbe potuto costituire un importante punto di riferimento per il nemico. Fu così che si decise di abbatterla…

La strada è abbastanza interessante: inizia da Via Sant’Egidio e prosegue con il Canto di Montiloro ove si trova l’omonimo tabernacolo all’angolo di Via degli Alfani(vedi foto) per poi terminare al Piazzale Donatello ove si trova la famosa villa di Bartolomeo Scala oggi Hotel Four Seasons. Nel mezzo vi si trovano numerosi altri palazzi signorili molti dei quali hanno bellissime storie da raccontare. Tra questi mi piace ricordare il Palazzo Bellini delle Stelle  che fu residenza di artisti come il Giambologna e il Foggini, nonché il Palazzo Roffia.

BORGO PINTI. PERCHE’?ultima modifica: 2020-04-12T23:53:00+02:00da raffaello115
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