Alluvioni, guerre, incendi, epidemie, saccheggi… Nella sua più che bimillenaria storia Firenze ne ha passati tanti di momenti difficili.
Adesso questo virus misterioso la sta mettendo nuovamente in ginocchio.
Ma Firenze si è sempre rialzata e si rialzerà anche stavolta.
Coloro che come me hanno i capelli bianchi ricorderanno senz’altro quei tragici giorni del 4 di Novembre del 1966 quando l’Arno ruppe gli argini e invase la città. In quel caso i fiorentini, aiutati anche dalla generale solidarietà, si rimboccarono le maniche e si ripresero.
In questo caso rimboccarsi le maniche significa rimanere a casa, significa non uscire se non per motivi strettamente necessari.
Rimboccarsi le maniche significa rimanere in casa e cercare di proteggere i nostri cari, siano essi i propri figli, i propri nonni o i genitori.
Rimboccarsi le maniche significa in questo caso non far nulla: un qualcosa di particolarmente indigesto per ogni fiorentino.
E anche in questo non far nulla non è detto che non si debba star totalmente inattivi. Enrico Fontanelli per esempio continua ad andare in giro a caccia d’immagini e interpretarle a modo suo, come nella foto qua sopra: una foto nella quale ha utilizzato un gioco di riflessi per creare un’immagine suggestiva. Il Battistero, cioè il più emblematico dei monumenti fiorentini si ritrova, grazie a una coincidenza di cristalli, quasi avvolto in un sogno floreale, come a voler ricordare non solamente il nome della città, ma anche l’arrivo oramai imminente della primavera che, come è noto, è simbolo di rinascita.
Anch’io nel mio piccolo, e per di più impedito dall’enorme distanza che mi separa, ho voluto dare il mio modesto contributo: questo blog che ho aperto da poco altro non vuol essere che un omaggio alla mia città. Un modo come un altro per dire “Firenze ti amo”.
Negli ultimi giorni sono stati due gli hastag più popolari: #firenzenonsiferma e #iostoacasa . Sembrano due messaggi opposti e inconciliabili, ma lo sono soltanto in apparenza. Poiché tutti noi possiamo far qualcosa per Firenze: magari anche soltanto con qualche foto, come fa Enrico, oppure con qualche post, come faccio io, o magari in qualche altra maniera… Del resto la fantasia, l’immaginazione e la creatività sono componenti importanti nel DNA di ogni fiorentino.
Non importa come. In questo momento tutti noi siamo chiamati a dare il nostro contributo. Poi anche questo dannato virus passerà, e allora ci sarà da rimboccarsi le maniche per davvero. Ma sono sicuro che anche stavolta i fiorentini non si tireranno indietro.
I post su questo blog appariranno con una cadenza più o meno settimanale.
Forza Firenze!